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Ayatollah (Prod. Mark_O)
1St Verse:
Superuomo, super Dio, scricchiolio di molecole-
resto solo, faccio il mio, tu sforzati a comprendere-
fuori dalla scena, pergamena a luce debole-
scrivo in quarantena sulla schiena del mio demone-
Manager-
venirmi a trovare è semplice-
mi troverai, dove non c'è Sky, nell'Hi-Fi Method Man-
dammi il tuo successo, fammi emergere-
poi quando sono al vertice, spegni la luce, vendimi alle tenebre-
ma tu che ne sai delle mie crisi artistiche-
sgretolare il cuore, annichilire la mia indole-
troppi burattini, bamboline compostissime-
rapper falliti rapiti da tossi tisiche, nah...
io non ho video, non ho fama-
se l'industria musicale punta il video sulle views, dalle mille in su-
io sono al verde e la mia Sweet Home Alabama-
è una necropoli di cuori al litio ed emozioni in Pay per View
Rit. X 2:
Ho immaginari tanto vividi, do vista a chi non vede-
il terzo dei tuoi occhi spalanca Torah-
io sono il buio oltre la siepe,
una furia di motoseghe-
nella notte più scura, l'Ayatollah
2Nd Verse:
Superuomo, super Dio, super io-
flotte cibernetiche, tra fronde sintetiche, orde frenetiche-
tutto è più dolce, ma ho speranze diabetiche-
e siamo più lontani, meno umani, addestrati a non poter scegliere-
io resto in prima linea, non guardo chi sta davanti-
l'artista copertina, colmo di troie e diamanti-
quanto ci vedo distanti-
ma dove serve disciplina spesso c'è una caterva di sogni infranti-
Tv HD-
per curare vite piatte-
gioventù THC-
dall'anima sanguinante-
gira in loop-
la mia testa è un Oppenheimer-
che si carica di Chakra se unisco le sette ghiandole ed innesco il timer-
differenza tra underground e superficie-
Non esiste homie!
L'importante è che funzioni...
faccio live in buchi senza booking-
musica da drughi, spacca studi, boogie boogie Hardcore-
Stanne fuori!
Rit. X 2:
Ho immaginari tanto vividi, do vista a chi non vede-
il terzo dei tuoi occhi spalanca Torah-
io sono il buio oltre la siepe,
una furia di motoseghe-
nella notte più scura, l'Ayatollah
3Rd Verse:
Giorni di pioggia forte-
sommersi dall'acqua vite, sfumati nell'acqua forte, post mortem-
in bianco e nero come xilografie-
Kirchner-
siamo, nature morte in cornici fiamminghe-
il cielo è capovolto, i pensieri ubriachi-
sentieri verso l'ignoto uniti a briciole e filo di spaghi-
scrivo il mio nome col dito sui vetri opachi-
pregando perchè sta merda ci ripaghi: Manga-Ki-
vivo una vita in reverse-
cortometraggi noir-
inacidita dal trash e personaggi da bar-
io che non chiamo cash flow, la mia divinità-
stella nera, Skyfall: Crosby, Still, Nash, Young-
finchè ci siamo spingiamo dove possiamo-
lasciamo le nostre tracce come impronte nel fango...
combattiamo per quello per cui viviamo-
come cellule sane tra i flutti di un sangue morso dal cancro!
Rit. X 2:
Ho immaginari tanto vividi, do vista a chi non vede-
il terzo dei tuoi occhi spalanca Torah-
io sono il buio oltre la siepe,
una furia di motoseghe-
nella notte più scura, l'Ayatollah
(Credits: William Wilson, Mark_O)
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Jules Verne (Prod. Beat Provider)
1St. Verse:
Gelido vento d'Agosto-
inverni bruciati dal sole-
salpo su mari d'inchiostro, navi che viaggiano senza timone nè direzione-
scorgo l'altrove-
discorsi privati delle parole-
giacciono in fondo, come relitti affondati adagiati su prati di posidonie-
scrivo, gergo animale, crepuscolare, culla di idiomi-
strade deserte-
musica triste, Corrado Govoni-
rifinisco gli assiomi-
ridefinisco i tuoi nomi-
il corpo sciolto nel grigio, di un pomeriggio senza colori, dove ingialliscono i fiori-
gli occhi da ninfa come la linfa che tinge boccioli-
soldi, scale sociali, scritti carnali, fuori dai fari dei riflettori-
pagine bianche, musica cruda che buca e si sposta-
anime stanche, anime salve, ombrelli sotto la pioggia come Kokoschka-
Bridge:
Quando asciughi i miei occhi e sostieni la testa nei giorni più bui (bui)
quando i sensi li tocchi e mi scavi più dentro dei vermi (vermi)
quando l'anima giace lacera, sui letti di chiodi-
nodi legati più stretti-
quando ti perdi e ti cerchi, ma non ti trovi...
Rit. X 2:
Sei la croce che porto al collo da quando mi hai chiesto di farlo-
il motivo più grande per scrivere, quando non so dove sto andando-
il motivo per vivere in questo recinto d'asfalto-
le tue radici spaccano mura e si estendono in alto, ora che si sta annuvolando-
2Nd Verse:
Cassa e rullante, pioggia di sangue, non siamo ad Harlem-
fuori di qui-
vivo distante, resto in disparte, da questa massa di stupidi Mc's-
sorgo dai ruderi di vecchie scuole-
sacrificato ad un unico emblema-
anonimati sulla bandiera, contro una schiera di paraculati!
Io non critico, osservo-
più di dieci anni nel tempio-
più di centro grammi nel teschio-
più di un sogno allevato nel freddo, lasciato scoperto,
duro l'inverno nel regno dei disadattati-
all'ombra del duomo, i lampioni, i selciati-
Milano e la china dei suoi letterati-
ha mille microfoni per mille bocche, Nyarlathotep-
cerco il fuoco primigeno-
torce piantate sopra la grande piramide-
un presente che sfuma come le macchie di Rorschach, volto di Rorschach-
pioggia che scroscia-
sulle mie guance e pulisce le lacrime-
io quel giorno ti ho perso, nascosto dietro i miei demoni-
labbra cucite, suoni ovattati, come boati negli oceani-
ora ricreali quei giorni, e ricreami dei sogni, e ricreati-
dalla guerra che prima ci ha steso e dopo ci ha reso più forti e vi ha reso più deboli.
Rit. X 2:
Sei la croce che porto al collo da quando mi hai chiesto di farlo-
il motivo più grande per scrivere, quando non so dove sto andando-
il motivo per vivere in questo recinto d'asfalto-
le tue radici spaccano mura e si estendono in alto, ora che si sta annuvolando-
(Credits: William Wilson, Beat Provider)
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La Morte del Poeta (Prod. Stoma)
1St. Verse:
Non so più come scriverle, nah...
questi fogli sono arsi di catarsi e fuliggine-
muoversi, nella pena di quei fogli bianchi-
e corrodersi, dentro, fare schifo nel rialzarsi-
ed è una penna che scorre priva d'inchiostro-
scolorisce gli orizzonti e copre di silenzi ogni discorso-
l'insuccesso mi trascina sul fondo-
io fallito insoddisfatto, stomaco contratto dal Gin Gordon-
e sono uno, uno come tanti coi suoi sogni infranti e occhi di smeraldi scalfiti dai pianti-
mondi distanti-
cuori equidistanti e parole non dette-
spengono gli impianti e la voce non esce...
Bridge:
Asfissia, turbamento-
la mia voce che si perde nel vento, come foglie all'ombra dell'inverno-
nel bicchiere di veleno che mi spremo in corpo-
talassofobia, mentre affogo nel profondo-
Rit.:
Mano a mano che si sciolgono queste parole,
avrei voluto avrei potuto perdermi nel tuo-
sguardo perso, cielo terso che più non mi vuole-
parla il vuoto in queste stelle dalle luci fluo-
Ora che i fogli sanguinano, sanguino con loro-
Ora chei sogni marciscono, marcisco con loro-
Ora che tuttomi schifa e feconda il mio odio-
muore il poeta, il suo terz'occhio e sto cazzo di suono-
2Nd. Verse:
La prima volta ti ho sentito-
bruciava lo sterno-
il primo abbraccio che speravo durasse in eterno-
ora ho tradito l'esempio, più ubriaco che attento-
sto...
come carcasse appese ai chiodi in vergini di ferro-
sono l'ultimo stronzo che guarda oltre-
trita coltre di scrofe affamate nutrita da mani sporche-
l'ultimo uomo, il crogiolo di mille forme-
multiverso, multiforme, luce nell'amplesso delle ombre-
William Wilson Rapper-
in viaggio sui sentieri cancellati dalle mappe-
libertà in un camper-
come Jon Krakauer, morto in grembo a città stanche-
la morte del poeta-
l'alba di un replicante, Blade Runner
Bridge:
Asfissia, turbamento-
la mia voce che si perde nel vento, come foglie all'ombra dell'inverno-
nel bicchiere di veleno che mi spremo in corpo-
talassofobia, mentre affogo nel profondo-
Rit.:
Mano a mano che si sciolgono queste parole,
avrei voluto avrei potuto perdermi nel tuo-
sguardo perso, cielo terso che più non mi vuole-
parla il vuoto in queste stelle dalle luci fluo-
Ora che i fogli sanguinano, sanguino con loro-
Ora chei sogni marciscono, marcisco con loro-
Ora che tuttomi schifa e feconda il mio odio-
muore il poeta, il suo terz'occhio e sto cazzo di suono-
(Credits: William Wilson, Stoma)
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Il lungo braccio di Tezzeret (Prod. By Mark_O)
1St. Verse:
Dove tu vedi gioia vedo odio e dolore-
statue di cera, l'esantema, la brutta stagione-
le larve bucano la carne, il pallore sulle guance-
semidei di putrefazione-
sentore di rassegnazione e contagio-
laddove l'ombra della notte sputa nebbia che avvolge villaggi-
la sorda cantilena del disagio-
la nenia che sospinge l'ingranaggio dei tristi presagi-
vedo un pianeta che scompare prima del suo boia-
ho...
sogni febbrili di avariati giorni in paranoia-
fabbrica l'anima in fabbrica-
il corpo che sanguina in discarica e parole tenute in custodia-
Rit. X 2:
Un pò come il sudore che imperla fronti-
perle sul fondo del mare nei miei racconti-
le mie prigioni hanno suoni che abbassano gli ascolti-
cupe visioni di tramonti sbranate dai mostri-
2Nd. Verse:
Re Macar, sogni d'oro tra le stanze dell'avidità-
grappoli d'oscurità, pendono sulle città-
cubi di Lemerchant bruciano corpi da dentro-
corpi tempio, simulacri del disfacimento-
lancio pagine al vento, tra rumore e silenzio, figlio di un credo diverso-
un sole sanguinante nelle lenti nere a cerchio di John Lennon-
marce di macchine sorte dal grembo del grigio eterno-
lungo braccio di Tezzeret-
placche d'acciaio sopra le vertebre, triplice testa d'Ecate-
poesia di strada e catrame sulle molecole,
è pioggia sugli obelischi, stelle sotto formaldeide
Rit. X 2:
Un pò come il sudore che imperla fronti-
perle sul fondo del mare nei miei racconti-
le mie prigioni hanno suoni che abbassano gli ascolti-
cupe visioni di tramonti sbranate dai mostri-
3Rd. Verse:
Tu mi capirai benissimo,
col linguaggio dei ciechi-
viviamo come insetti nella bocca dei gechi-
richiamo...
di boschi cupi-
branchi di lupi a luna piena-
passi stanchi sui dirupi e visioni di primavera-
cartine fumano in palmi d'antimateria-
correnti di flusso, lo spazio angusto, la mia miseria,
è...
voce dei miei ventricoli, l'alba dietro i comignoli-
musa! Dagli occhi lividi, piangi ma esprimiti!
Mi specchio in strade solitarie, notti senza tempo-
candele sopra i candelabri si spengono e sento-
emorraggie di pensieri bucare il sample-
lancio...
perle ai porci se nel fango bilancio il talento-
Rit. X 2:
Un pò come il sudore che imperla fronti-
perle sul fondo del mare nei miei racconti-
le mie prigioni hanno suoni che abbassano gli ascolti-
cupe visioni di tramonti sbranate dai mostri-
(Credits: William Wilson, Mark_O)
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Nerissa Lavenbergi (Prod. Beat Provider)
1St. Verse:
Il mondo è ribaltato-
laddove il buio regna incontrastato-
dove la luce muore e il cuore scoppia nel costato-
dove il respiro sfida la pressione che schiaccia dall’alto-
nuvole nere, occhi ciechi in un cielo di plancton-
onde racchiudono i tuoi echi-
i tuoi tratti deformi, unghie lunghe, senti il mare sussurra segreti- giorni rischiarati in branchi di Melanoceti-
sogni intrappolati negli occhi di pesci ciechi (ciechi…)
Bridge:
Grandi albatri del mare sorvegliatela-
Barracuda in cerchio, Physalie nell’anima-
dove il gioco della vita rimane lontano-
nelle alcove del mare dove regna l’opaco…
Rit. X 2:
Branchi di corallo ed alghe nella chioma d’ombra-
braccia scheletrite, lise dall’acqua profonda-
voce torbida, ai fianchi le sue remore-
Nerissa Lavenbergi, che riemergi dalle tenebre…
2Nd Verse:
Voce di correnti, maremoti, mari aperti-
madre di balene, fotofori intermittenti-
la notte riflette volte celesti-
capovolte nelle braccia irrancidite di mondi sommersi-
salsedine,
correnti pelagiche-
le atmosfere schiacciano corpi di cartilagine-
le pupille sono… Poltiglie di mucillagine-
bocche giganti, gridano muti sognando l’apice-
Nerissa!
nel buio si inabissa fino a perdersi-
fino a ledersi, per risalire sulla superficie-
l’addome gonfio,
l'embolia decomprime gli encefali-
trafigge gli emboli, famelico sguardo nutrice…
Bridge:
Grandi albatri del mare sorvegliatela-
Barracuda in cerchio, Physalie nell’anima-
dove il gioco della vita rimane lontano-
nelle alcove del mare dove regna l’opaco…
Rit. X 2:
Branchi di corallo ed alghe nella chioma d’ombra-
braccia scheletrite, lise dall’acqua profonda-
voce torbida, ai fianchi le sue remore-
Nerissa Lavenbergi, che riemergi dalle tenebre…
3Rd Verse:
Laddove s’ergono foreste e orizzonti mai visti-
il cielo piange, sparge lacrime sul mondo e…
acque remote riflettono sguardi tristi-
note strozzate, di sirene sgozzate sul fondo-
pinne caudali, flesse nel risalire-
riflesse, negli specchi di strapiombi senza fine-
la luce, brucia le carni e il ventre si decomprime-
testa tumefatta, la disfatta, l’eterno imbrunire-
gli occhi della chimera, lanterne di draghi neri-
carcasse di squali antichi, inghiottiti dai batteri-
l'ascesa tra le dorsali,
strappa colonne vertebrali,
e lancia i resti sulle spoglie di vecchi velieri-
desiderio di morte o di vita nuova-
il suo corpo crocifisso in tramonti rosso gorgonia-
la corona arrugginita-
la regina degli abissi, nella luce di un eclissi che spegne l’aurora
(Credits: William Wilson, Beat Provider)
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